Quali sono gli aspetti fondamentali che hanno il potere di trasformare con successo le città in smart city?
Cosa cercano le Pubbliche Amministrazioni per effettuare questo cambiamento? E come dovrebbero comportarsi i vari attori dell’ecosistema per farne parte?
Soprattutto, quale potrebbe essere il ruolo chiave della tua azienda e della tua soluzione?
Attraverso l’analisi di ricerche di mercato internazionali*, rispetto ad alcuni macro-trend, ti indichiamo 4 approcci da adottare per essere protagonista nel processo di trasformazione delle Pubblica Amministrazione in chiave smart.
1. Approccio olistico
Cosa cerca la PA:
Sul fronte della Pubblica Amministrazione, adottare un approccio olistico significa dare priorità a soluzioni e sistemi che permettano l’integrazione di applicazioni, tecnologie e infrastrutture urbane per una gestione e un controllo ottimale della città.
Questo significa adottare una piattaforma centrale per la gestione dei dati e delle informazioni che permetta di avere una visione globale delle diverse aree della smart city (mobilità, sicurezza, illuminazione, efficienza energetica, governance…). Questo comporta la necessità di avere una maggiore integrazione e un collegamento sul territorio con le realtà che gravitano intorno alla città (di qui il concetto di smart land).
La chiave del successo per i fornitori di tecnologia:
Per chi si propone come operatore o come fornitore di tecnologia, questo approccio olistico va tenuto bene in considerazione. La proposta di soluzione deve partire da questa importante esigenza da parte della PA. La soluzione dovrebbe quindi raccontare quali problemi risolve, quali risparmi può far ottenere, ma anche come potrebbe integrarsi ad altri sistemi (magari già esistenti), come potrebbe essere sviluppata in futuro e che tipo di collaborazioni potrebbe attivare all’interno dell’ecosistema.
Nella gestione dei dati, l’esigenza è che questi dati si integrino in una piattaforma aperta e possano essere gestiti e confrontati con altri. Il tema dell’interoperabilità può essere una leva importante da stressare.
2. Cittadini al primo posto
Cosa chiede la PA:
Le città intelligenti di successo mostrano un approccio orientato alla soddisfazione del cittadino sviluppando infrastrutture e servizi che lo coinvolgano nelle decisioni e che gli garantiscano benessere, sicurezza e miglioramento della qualità della vita. Gli aspetti quindi fondamentali sono inclusione, benessere e sicurezza.
Il punto chiave per i fornitori di tecnologia:
Il punto di partenza per chi vuole proporre una soluzione alle PA dovrebbe essere proprio questo: che beneficio offre la mia soluzione ai cittadini, oltre che alla Amministrazione? Sottolineare gli aspetti che portano un reale vantaggio nella vita dei cittadini (e nel rapporto tra Governance e abitanti) può essere la chiave per farsi ascoltare dalla Pubblica Amministrazione.
3. La sostenibilità ambientale è una priorità
L’esigenza della PA:
Smart City significa città intelligente, digitalizzata ma anche “green”. Efficienza energetica e sostenibilità ambientale sono priorità sia a livello nazionale che a livello regionale e locale. Non solo ogni iniziativa in questo senso sarà misurata ma sarà anche direttamente collegata alla soddisfazione e al miglioramento della qualità della vita dei cittadini (pensiamo alla qualità dell’aria, all’uso di energie rinnovabili, alla mobilità elettrica e sostenibile, al controllo del traffico…).
La risposta dei fornitori di tecnologia:
Oggi una soluzione per la PA deve offrire una riduzione dei consumi energetici e soprattutto un basso impatto ambientale o comunque deve poter supportare azioni di monitoraggio e di controllo. La sensibilità degli enti locali al tema ambiente ed efficienza energetica è altissima. Specialmente in questo momento storico di lotta al cambiamento climatico. Inoltre ci sono finanziamenti, fondi e risorse sempre più ingenti a disposizione delle Pubblica Amministrazione (vd. anche con il Recovery Plan) che possono servire da leva per agire fin da subito.
4. Partenariato pubblico-privato o PPP
Cosa cerca la PA:
Gli enti locali hanno spesso l’esigenza di trovare delle risorse adeguate (a livello finanziario) per poter avviare progetti di smart city, soprattutto se sono da affrontare sul lungo periodo. In genere si affidano a finanziamenti pubblici o privati per realizzare i loro progetti di Smart City. Tuttavia, queste fonti di capitale tendono ad essere difficili da garantire data la presenza di vincoli di bilancio governativi, insieme alla difficoltà di dimostrare un ROI accettabile.
Per superare i limiti legati ai finanziamenti, le Smart City di successo tendono a incoraggiare e facilitare la collaborazione tra i settori pubblico e privato attraverso i partenariati pubblico-privato (PPP). Rispetto ai finanziamenti esclusivamente privati o pubblici, i PPP forniscono numerosi vantaggi consentendo una condivisione più equilibrata di rischi, costi e benefici tra pubblico e privato, riducendo la pressione sul bilancio della città. I PPP riducono ulteriormente la dipendenza dei progetti dai budget municipali o dai cambiamenti della leadership politica, fornendo così opportunità di investimento a lungo termine.
L’opportunità per i fornitori di tecnologia:
Il PPP parte da un assunto importante: collaborazione. Collaborazione non soltanto con la PA ma anche con altri possibili operatori e attori dell’ecosistema. Il partenariato pubblico privato può essere uno strumento importante per avviare un dialogo e nuove opportunità di sviluppo in ottica smart city.
*Ricerche internazionali by IoT Analytics e Markets and Markets